E ne parla affrontando l’esperienza, emotivamente molto significativa, della sua perdita: un dolore profondo, che spesso inizia con una diagnosi infausta, che comunica che “non c’è più niente da fare” e che comporta spesso il momento terribile in cui si deve decidere l’eutanasia. Una circostanza straziante in cui ci si può sentire soli e disperati. In cui anche gli animali soffrono un dolore emotivo di cui poco si conosce e molto si tace. Nonostante la loro diffusione nelle nostre case, lo strazio per la loro perdita è ancora un tabù, socialmente poco riconosciuto e poco studiato, ancora oggetto di derisione “ma dai, era solo un gatto!”. Invece è un lutto speciale, di cui nessuno sa occuparsi. Perché stiamo così male? Quale misterioso legame unisce il proprietario al suo Pet? È vero che è amore? E cosa prova l’animale? Cosa può aiutarci, quando la sofferenza sommerge per la scomparsa non solo di cani e gatti ma anche pappagalli, furetti, conigli e criceti che sono parte della famiglia? Come può il Medico Veterinario accompagnare al meglio l’animale e la famiglia in quel momento? E come può occuparsi del dolore che lui stesso patisce? Ancora: come dirlo ai bambini? Quando decidere per l’eutanasia? È meglio a casa o in ambulatorio? E i Pet che rimangono? Che cosa sono le cure palliative? Quando è meglio prendere un nuovo animale? Grazie a molti contributi scientifici e ad una pratica clinica ventennale nell’ambito della medicina veterinaria e della psicoterapia Barbara Alessio e Franco Fassola hanno cercato di rispondere a tutte queste domande, che nessuno sa a chi rivolgere. In un testo con tre sezioni, per valorizzare l’esperienza che il Pet, il proprietario e il veterinario fanno dell’eutanasia.